Zehra Dogan

Yekbun (Unity)

Year

2020

Technique

Acrilici e foglie d'oro su tappeto

Size

200 × 126 cm

Biography

Zehra Doğan è un'artista e giornalista curda con cittadinanza turca, nonché co-fondatrice di JINHA, la prima agenzia di stampa di sole donne, nella quale ha lavorato dal 2012 al 2016, quando l'agenzia fu chiusa dal governo turco.

Durante i suoi anni di lavoro per JINHA è stata insignita di diversi premi, tra cui il Musa Anter Special Jury Prize, in giornalismo curdo e il Premio Giornalistico Metin Göktepe, uno dei più prestigiosi premi in Turchia.

Recentemente ha ricevuto il Premio Ipazia dell’Eccellenza al Femminile Sezione Internazionale (2020), l’Exceptional Courage in Journalism Award dalla May Chidiac Foundation (2019), il Freedom of Expression Award nella categoria Arte dall’Index on Censorship (2019), il Courage in Journalism Award dall’International Women’s Media Foundation (2018), il Rebellion’s Artist in the World Prize (2017).

 

Zehra Doğan è da sempre impegnata nella lotta femministal ha documentato la guerra in Iraq e Siria da entrambi i fronti ed è stata tra i primi giornalisti a dar voce alle donne Êzidî, schiavizzate dall'ISIS nell'Iraq del nord.

Nel 2016 è stata arrestata e condannata a 2 anni e 9 mesi per "propaganda terroristica" a causa degli articoli scritti su Nusaybin, una città turca al confine con la Siria, in cui raccontava la distruzione della città da parte delle forze turche.

Durante il periodo di latitanza che ha preceduto l'incarcerazione e nel tempo trascorso in carcere ha prodotto diverse opere d'arte con materiali di fortuna che poteva reperire.

In prigione, lei e altre donne hanno creato il quotidiano Özgür Gündem Zindan (Free Agenda Dungeon), il cui nome è un'opera teatrale su Özgür Gündem (Free Agenda), una pubblicazione con sede a Istanbul che si rivolge al pubblico curdo.

 

Il mondo dell'arte si è espresso più volte in solidarietà di Zehra Doğan; Ai Weiwei, ha pubblicato una lettera dichiarando la sua vicinanza all'artista-giornalista ingiustamente incarcerata, facendo un parallelo tra la Cina e la Turchia nella repressione delle espressioni artistiche. L'artista di strada Banksy le ha dedicato anche un murale a New York.

 

Le sue opere parlano della vita dell'artista, degli anni del carcere, come i corpi femminili, dalle forme sensuali ma anche inquietanti, che prendono ispirazione dagli incubi delle sue compagne detenute. L'arte di Dogan spazia dall'astratto al figurativo e contiene numerosi simboli - sopratutto animaleschi -, ma sopratutto episodi dallo sfondo sociale e politico.

 

 

 

 

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