ARTESOPHIA Rappresentare l’anima. Il Rinascimento e i precursori dell’arte contemporanea.

23.02.2024

Bianco. Il Viaggio dell'Anima Verso la Luce di Federico Leonardi

Federico Leonardi

Rappresentare l’anima. Il Rinascimento e i precursori dell’arte contemporanea

Bianco. Il Viaggio dell'Anima Verso la Luce

 

L’arte medievale rappresentava nel Gotico l’elevazione verso il Divino, nella prevalenza dell’oro qualcosa di eterno. Il rosso era la carità, verde la speranza, bianca la fede: sono i tre colori della veste di Beatrice nella Commedia. Il Medioevo mirava a rappresentare il Divino per l’anima dello spettatore. Nel Rinascimento prevale la forma bianca nella scultura o nell’architettura, specialmente nel Palladio, la cui influenza giunge fino ai giorni nostri. Come mai la maggior parte dell’architettura ancora oggi è bianca o di vetro? Nella pittura Botticelli apre la strada percorsa da Raffaello, Leonardo, Michelangelo e dalla scultura del tempo: non più rappresentare il Divino ma l’anima dell’uomo, che è il divino in noi. L’arte contemporanea fa un passo ancora, cercando di sfidare l’anima dello spettatore a integrare il significato dell’opera d’arte.

 

Federico Leonardi ha studiato e insegnato a Milano, Firenze, Londra; è docente ordinario di Filosofia e Storia nei Licei. Ha pubblicato i seguenti saggi: Tragedia e storia (Aracne, 2014); World History (Rubbettino, 2015); Aristotele: sapere storico e scienza politica, saggio introduttivo ad Aristotele, Scritti politici (Rubbettino 2020), di cui è il curatore; Nel cuore dell’Eurasia. Storia di Russia e Ucraina (Aracne, 2022); Le pietre di Roma. Il viaggio dell’idea di comunità nel mondo antico (Ensemble, 2023). Adatta e porta in scena le opere platoniche: I sette amori. Il Simposio di Platone - Amore o non amore? Il Fedro di Platone. Collabora con RAI Cultura.

 

Il video integrale della conferenza è disponibile al seguente link:

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“Cos’è questa faccenda del bianco?” deve aver pensato il Capitano Achab sentendo parlare per la prima volta della balena bianca Moby Dick. E potrebbe essere più o meno la stessa espressione usata dagli ospiti che varcheranno la soglia di Palazzo Bellini, nel centro storico di Oleggio quando, superato lo stupore nello scoprire i preziosi stucchi, gli affreschi, nonché i soffitti in legno riportati al loro originale splendore, inizieranno a individuare la presenza di opere d’arte contemporanea.

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