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David Korty è celebre per i suoi dipinti a tecnica mista di lussureggianti e luminose viste di Los Angeles, città dove abita: "È un luogo in cui puoi vivere per 50 anni e ancora non coglierlo mai veramente nella sua pienezza", descrive l'artista. Korty può essere definito un flâneur Baudelariano del 21° secolo, guida per autostrade e strade laterali della città, perdendosi nel suo tessuto urbano, scattando istantanee di scene quotidiane giocate tra persone, architettura, marciapiedi e strade. Trasforma queste fotografie in dipinti espressionistici e semi-astratti, utilizzando un vocabolario stilistico che va dal Post-Impressionismo, al Pop, al Cubismo fino ad arrivare al Costruttivismo. Il collega californiano David Hockney ha un'influenza duratura sul suo lavoro.

Nelle sue opere la figura umana, il paesaggio e i soggetti di nature morte sono distillati in sottili motivi, colori e forme.

Impiegando collage, inchiostro e matita, la sensibilità di David Korty per il colore e il contorno si combina con il suo interesse formalista per la superficie, il contorno e l'interazione di spazio bidimensionale e tridimensionale per creare opere che riecheggiano variamente le configurazioni angolari degli origami, la linearità semplificata di piani architettonici e l'aspetto codificato di simboli o geroglifici disposti in serie.

Le sue opere fanno parti di collezioni importanti a livello globale, tra cui il MoMa di New York.